SUMERI - DEI - EROI - DEMONI OMBRA
SUMERI - Gli dei, gli eroi e i demoni ombra
WIKIPEDIAI sumeri riflettevano il loro proprio modo di vita anche nella raffigurazione delle vicende divine. Di conseguenza, si raffiguravano un'assemblea di dei (equivalente alle assemblee degli uomini) presieduta da un re, ovvero il principale dio creatore. L'assemblea degli Anunnaki (così erano chiamati gli dei, "i figli di An") si componeva di sette supremi (compresi i quattro dei creatori) con il compito di decidere i destini di uomini e dei, e di 50 dei minori, chiamati "grandi dei".
Essi risiedevano in un non ben precisato luogo al di sopra della Montagna Cosmica, "nel luogo dove spunta il sole".
I quattro dei creatori erano riconosciuti in An, Enlil, Enki e Ki/Ninhursag, corrispondenti ai quattro princìpi creatori Cielo, Aria, Acqua e Terra.
Inizialmente fu il dio del cielo An a sostenere il ruolo di dio principale, ma poco alla volta venne, nell'immaginario collettivo, sostituito da Enlil, il dio dell'aria. Non si sa con certezza quale fu il processo che lo portò ad essere il dio più importante del pantheon sumerico, ma si suppone che il motivo possa essere la sua identificazione con "il soffio", il "principio" vitale che dà al mondo vita e lo mantiene in costante divenire.
Seguiva, nell'elencazione dei quattro dei principali, il dio Enki, signore dell'oceano e dell'Abisso (Abzu). Ultima era la dea Ninhursag, in origine chiamata Ki, la Terra. Era detta anche Nintu, cioè "colei che partorisce", ed era considerata la madre di tutti gli esseri viventi[1].
La particella nin che compone il nome delle dee significa "Signora", e lo stesso significato ha la particella en per gli dei maschi, che significa "Signore, sovrano": questo sottolinea l'importanza o meno di alcune divinità. La particella an, come si è visto, significa cielo, e definisce il legame più o meno stretto che alcuni dei hanno con lo stesso dio An, oppure con il cielo fisico.
- Anunnaki (assemblea di tutti gli dei)
- An (dio del Cielo, uno dei quattro creatori)
- An-Ki ("Montagna Cosmica", costituita dagli dei An e Ki)
- Aruru (dea della creazione)
- Ashnan (dea del grano)
- Bau o Ninisinna o Gula (dea della medicina)
- Belili (dea della luce, consorte del dio solare Bel)
- Dimpemekug (dio scriba degli inferi)
- Dumu-zi-Abzu (dio della vegetazione e della fertilità, equivalente al babilonese Tammuz[2])
- Enlil (dio dell'Aria, uno dei quattro creatori)
- Enki (dio dell'Acqua, uno dei quattro creatori)
- Enkidu (fedele amico di Gilgamesh)
- Ereshkigal (dea del mondo sotterraneo)
- Geshtinanna (dea dell' "acqua vivificante")
- Gilgamesh (mitico re di Uruk, protagonista dell'Epopea di Gilgamesh)
- Haia (sposo di Nidaba)
- Ki o Nantu o Ninhursag o Ninmah (dea della terra, uno dei quattro creatori)
- Kur (dio del mondo sotterraneo)
- Inanna (dea della fecondità e della bellezza)
- Ishkur (dio della pioggia e degli uragani)
- Ishtaran (dio preposto a comporre le divergenze)
- Lahar (dio del bestiame)
- Nammu (personificazione del mare primordiale)
- Nanna o Sin (dio della luna)
- Nidaba (dea della saggezza, della scrittura e della letteratura)
- Nin-Asu (dea degli inferi, figlia di Ereshkigal)
- Ninlil (dea dell'aria e del grano)
- Ningal (madre di Utu e dea della luna)
- Utu (dio del sole, equivalente al babilonese Shamash)
- Ziusudra (l'uomo salvato dal diluvio universale, chiamato nell'Epopea di Gilgamesh Utnapishtim ossia "Giorno di vita"[3])
I demoni ombra (udug) invece rappresentano un concetto molto particolare, in quanto avevano origine negativa ed erano capaci di infiltrarsi nei tessuti degli esseri viventi. L'Udug (Sumero: ?), in seguito noto in Akkadian come l'Utukku, erano una classe ambigua di demoni dell'antica mitologia mesopotamica generalmente malevola, anche se un membro dei demoni (Pazuzu) era disposto a scontrarsi sia con i suoi simili, sia con gli dei, anche se viene descritto come una presenza ostile all'uomo. La parola è generalmente ambigua e talvolta viene usata per riferirsi ai demoni nel loro insieme piuttosto che a un tipo specifico di demone, tuttavia le descrizioni attribuiscono agli udug caratteristiche spesso date ad altri antichi demoni mesopotamici: un'ombra scura, assenza di luce che lo circonda, veleno e una voce assordante. Gli antichi testi mesopotamici sopravvissuti che danno istruzioni per esorcizzare il malvagio Udug sono conosciuti come i testi di Udug Hul. Sono note solo poche descrizioni dell'Udug [1] e, secondo Gina Konstantopoulos, non sono mai state identificate rappresentazioni pittoriche o visive. In un incantesimo bilingue scritto sia su sumero che in accadico, il dio Asalluḫi descrive il "malvagio udug" a suo padre Enki: [1]
O mio padre, il malvagio Udug [Udug Hul], il suo aspetto è maligno e la sua statura torreggia,
Sebbene non sia un dio (dingir) il suo clamore è grande e la sua luminosità [melam] immensa,
È buio, la sua ombra è nera e non c'è luce nel suo corpo,
Si nasconde sempre, si rifugia, [non] non è orgoglioso,
I suoi artigli gocciolano bile, lascia una scia di veleno,
La sua cintura non viene rilasciata, le sue braccia racchiudono,
Riempie l'obiettivo della sua rabbia di lacrime, in tutte le terre, [il suo] grido di battaglia non può essere trattenuto. [1]
Tutte le caratteristiche attribuite al "malvagio udug" sono caratteristiche comuni che sono spesso attribuite a tutti i diversi tipi di antichi demoni mesopotamici: un'ombra scura, assenza di luce che lo circonda, veleno e una voce assordante. Konstantopoulos osserva che "l'Udug è definito da ciò che non è: il demone è senza nome e senza forma, anche nelle sue prime apparizioni. Udug come "quello che, dall'inizio, non è stato chiamato per nome... quello che non è mai apparso con una forma". Uno degli udug potrebbe essere Hanbi. Nella mitologia sumida e Akkadiana (e la mitologia mesopotamica in generale) Hanbi o Hanpa (più comunemente noto nel testo occidentale) era la personificazione del male, signore di tutte le forze demoniache udug, nonché padre del demone Pazuzu e del mostro solido Humbaba. A parte la sua relazione con Pazuzu, si sa molto poco di questa figura.
- Udug (demoni ombra diversi dagli dei)
- Mimma Lemnu (termine riferito sia a un incantesimo, sia a un demone ombra connesso alle streghe)
- Hanbi (personificazione del male, signore di tutte le forze demoniache udug)
- Ardat Lili (demone ombra con caratteristiche di donna, cane e scorpione, divoratrice di bambini)
- Vardat Lilitu (demone ombra vampiro, predatrice di bambini, inizialmente scollegato dai dingir nei primi miti)
- Alu Lilu (demone ombra senza faccia)
- Pazuzu (demone ombra a capo di tutti gli spiriti maligni dell'aria)
- Mukil Res Lemutti (demone ombra presagio di sventura e capace di possedere gli individui facendoli comportare come animali presi in trappola)
- Namtar (demone ombra infettivo, alleato con la dingir Ereshkigal, avente il compito di tenere il demone Mimma Lemnu incatenato negli inferi)
- Ti'u (demone ombra provocante il mal di testa, alleato con i dingir)
- Akhkhazu (demone ombra delle pestilenze, alleato con la dingir Lamashtu)
- Kilili (demome ombra collegato ai gufi, alleata della dingir Inanna)
- Labasu (demone ombra presente nel testo dell'esorcismo del fuoco di Nusku)
- Abyzou (demone ombra responsabile di aborti spontanei e malattie infantile)