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Lucio Anneo SENECA

Libro di ENOC 2

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 Il libro di Enoch è citato nella Bibbia 

Il libro di Enoch era perfino considerato ispirato – ossia Sacra Scrittura – dalla Chiesa antica.  Lo cita il libro di Giuda: 

Gli angeli non conservarono la loro dignità, ma lasciarono la propria dimora. Egli li tiene in catene eterne nelle tenebre, per il giudizio del Grande giorno 

 vv.14-15

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Enoch considerato ispirato anche da autori cristiani del calibro di Clemente AlessandrinoIreneo e Tertulliano.

 Poi a partire dal V secolo non se ne ebbe più notizia in occidente, mentre continuò a sopravvivere nella chiesa etiopica.

 Gli esemplari di Enoch di cui oggi siamo a conoscenza sono ovviamente in lingua etiopica, greca ma anche in aramaico, grazie alle scoperte di Qumran. 

Profonde influenze di Enoch nel Cristianesimo antico 

Oltre al brevissimo libro di Giuda, ci sono tanti altri brani che rivelano una dipendenza tra il libro di Enoch e il Nuovo Testamento.

 Per tal motivo, alcuni pensano che vi sia un’influenza del Nuovo Testamento sul libro di Enoc, cosa impossibile vista la maggiore antichità di quest’ultima opera rispetto al Nuovo Testamento.

 Enoc è il misterioso personaggio che, secondo la Genesi, non morì, ma fu rapito direttamente nel cielo (Genesi 5).

 La tradizione contenuta nel libro apocrifo di Enoc nasce da tale informazione. Infatti, Enoch ebbe la possibilità di vedere il cielo e di riportarne poi i segreti agli uomini.

Parti del libro di Enoch 

Il libro di Enoch è composto di cinque sezioni, un po’ come il Pentateuco:

 o    Libro dei Vigilanti – caduta degli angeli (detti vigilanti) e loro peccato da cui derivano tutti i peccati degli uomini

 o    Libro dei Giganti  i giganti (i figli dei vigilanti), i loro nomi e sterminio con le acque del diluvio in attesa che le loro anime siano gettate nel fuoco eterno. 

 o    Libro dell’Astronomia – spiegazione del calendario solare di 364 giorni in relazione a quello lunare

 o    Libro dei Sogni – visioni del diluvio e della storia universale dalla creazione alla venuta del Regno di Dio

 o    Epistola di Enoch – apocalisse delle dieci settimane

 o    Libro delle parabole – gerarchia angelica, questioni di astronomia e meteorologia e presentazione di un Figlio dell’uomo che agirà come Messia

 

Genesi

 La questione più importante trattata nel libro di Enoch è quella dell’origine del male. Il punto di partenza delle riflessioni contenute nel Libro dei Vigilanti è la Genesi:

 Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. 

Allora YHWH disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell’uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». 

 C’erano sulla terra i giganti a quei tempi – e anche dopo – quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi.

 Gen 6,1-2

 

 Un testo francamente un po’ confuso e apparentemente mutilo. Infatti si passa bruscamente dal decreto sulla riduzione della vita umana all’esistenza dei giganti sulla terra.

Del resto poi il testo non dice chiaramente che gli eroi dell’antichità siano i giganti. Nel libro dei Vigilanti si dice invece chiaramente che i giganti erano il frutto dell’unione tra gli angeli (= figli di Dio) e le figlie degli uomini.

 Tale unione produsse un disordine, una contaminazione generalizzata tra gli uomini e nella stessa natura. Un disordine dovuto anche dal fatto che gli angeli insegnarono agli uomini le arti, la scienza e l’astronomia.

 

L’origine del male

 Molti uomini morivano e la loro anima gridava al cielo, perché Dio intervenisse. Così per la prima volta entra il concetto dell’anima immortale all’interno del pensiero giudaico. 

 All’interno di tale concezione, l’uomo non è la causa principale del male. L’origine del male è Azazel. Proprio perché l’origine del disordine non è umana, Dio solo può mettere fine a tale stato di cose.

 Ordina allora agli arcangeli di legare negli abissi gli angeli caduti e di lasciare che i Giganti si uccidano fra loro.

 Tuttavia, le anime dei giganti non potevano essere distrutteperché immortali.

 Così gli spiriti dei Giganti – ossia gli spiriti maligni di cui si parla anche nei vangeli – si aggirano nel mondo per condurre l’uomo verso il male.

 Egli tuttavia è libero di seguirne o meno le ispirazioni. Pertanto, il giusto è già salvo, poiché egli può subito decidere da quale parte stare.

 Diversamente dal Libro dei Vigilanti, nell’Epistola di Enoch il male è invece interamente attribuito all’operato dell’uomo senza alcuna origine divina. 

Non solo Bibbia

 Gli apocrifi non sono letteratura religiosa di serie B. Essi aiutano ad approfondire e perfino a chiarire temi che la Bibbia tratta solo sommariamente.

 L’origine del male è una questione che assilla l’uomo, a sempre. Il libro di Enoch offre una risposta, sorpassata e inverosimile, ma comunque una risposta. 

 Essa chiarisce la menzione degli spiriti impuri immondi di cui parla Gesù nel vangelo. Nella mentalità dell’epoca, dunque, erano spiriti che gironzolavano per il mondo a causa della caduta degli angeli.

Il male e noi

 Questa spiegazione è difficile da accettare per noi uomini di oggi. Francamente è comprensibile. Non ha più senso parlare di spiriti, di presenze così come si parla di una persona.

 Il Male esiste, purtroppo, ma esso dipende dalle scelte dell’uomo. Tuttavia è innegabile che esiste qualcosa che spinge l’uomo a compiere azioni abominevoli, il cui semplice ricorso al libero arbitrio non basta.

Dio esiste ed esiste anche il male. Meno definibile, quest’ultimo, più un’assenza di bene che una presenza, ma comunque una presenza sinistra, la quintessenza di ogni male che viene pensato e fatto sulla terra.