PORTALE ESERCITO ROMANO
Portale:Esercito romano
Per esercito romano si intende l'insieme delle forze militari di terra e di mare che accompagnarono Roma in quella serie di campagne militari che caratterizzano la sua storia più che millenaria, dall'epoca dei sette re, alla Repubblica romana, fino all'epoca di espansione e declino dell'Impero romano.
L'esercito ebbe un ruolo fondamentale nella storia romana: grazie ad esso l'Urbe poté creare e mantenere per alcuni secoli un Impero comprendente tutti i territori dell'intero bacino del mar Mediterraneo.
Questo portale descrive tutti i periodi dell'evoluzione della "macchina da guerra" romana, tenendo conto dei notevoli cambiamenti che si verificarono in quasi dodici secoli di Storia delle istituzioni militari di Roma, e dell'evoluzione della sua "unità base": la legione romana e l'armatura dei suoi legionari. I periodi che verranno analizzati nel Portale saranno:
- l'Età regia (753-509 a.C.),
- quella repubblicana (509-31 a.C.),
- quella alto-imperiale (da Augusto all'anarchia militare; 31 a.C.-284),
- fino a quella tardo antica (da Diocleziano alla caduta dell'impero romano d'Occidente nel 476).
Un excursus complessivo sulle spedizioni militari di Roma antica, dalla fondazione della città fino alla caduta dell'impero è presente nella voce:
Una valutazione delle dimensioni delle sue componenti per periodo storico:
![]() Secondo la tradizione fu Romolo a creare, forse sull'esempio della falange greca, la prima legione romana in epoca regia. La legione era strutturata conseguentemente alla suddivisione del popolo romano in tre tribù (Tities, Ramnes e Luceres): ogni tribù forniva mille pedites (fanti) e cento equites (cavalieri), per un totale di tremila fanti e trecento cavalieri. La legione si disponeva su tre file, con la cavalleria ai lati. Ogni fila era comandata da un tribuno, mentre gli squadroni di cavalleria erano alle dipendenze dei tribuni celerum; il re assumeva il comando dell'esercito. |
![]() In coincidenza con il passaggio dalla monarchia alla repubblica, l'esercito fu diviso in due legioni, ognuna al comando di un console, e solo in caso di estremo pericolo le due legioni venivano unificate e veniva eletto un solo capo, in carica sei mesi, detto dictator. Ogni legione ora risultava composta da 4 200/5 000 fanti e da 300 cavalieri. Le file del corpo di cavalleria, detta ala, perché durante le battaglie si disponeva ai fianchi dello schieramento, vennero gradualmente occupate dai contingenti alleati dei romani detti Socii. |
![]() ![]() Il servizio attivo permanente volontario, che durava per i cittadini arruolati mediamente 6 anni, subiva un importante cambiamento in seguito alla riforma di Gaio Mario, quando lo Stato romano decise di assumersi l'onere di equipaggiare e rifornire le truppe legionarie, permettendo a tutti, compresi i nullatenenti, di arruolarsi, creando così un esercito di professionisti. L'età minima era ora stabilita a 17 anni. I volontari che si arruolavano entravano a far parte di un esercito dotato di una disciplina ferrea, invidiato da molti stati mediterranei. |
![]() ![]() Con Ottaviano Augusto la legione cambiò struttura, aumentando i suoi effettivi fino a 5 400 soldati, essenzialmente fanti ma anche cavalieri (120 per legione). La legione imperiale era divisa in 10 coorti (di cui nove di 480 armati ciascuna), che al loro interno contavano 3 manipoli oppure 6 centurie. La prima coorte era una coorte miliare, vale a dire di dimensioni doppie rispetto alle altre nove coorti (pari a 960 legionari) e portava l'aquila della legione. |
![]() Le truppe ausiliarie (ovvero “Truppe d'appoggio”, in latino auxilia) furono un corpo dell'esercito romano reclutato a partire dal principato di Augusto fra le popolazioni provinciali o alleate di Roma, costituito da contingenti non ancora in possesso della cittadinanza romana, ma che l'avrebbero acquisita al termine della ferma militare dopo un servizio di 20-25 anni. |
Le unità militari a presidio dell'Urbe furono tre corpi differenti dell'esercito romano reclutati a partire dal principato di Augusto a difesa della capitale dell'impero romano. Erano costituite dalla guardia pretoriana (a difesa dell'imperatore), dagli urbaniciani (a difesa della città) e dai Vigiles (con la doppia funzione: a protezione dagli incendi e in qualità di polizia notturna). |
![]() ![]() Diocleziano riorganizzò e rafforzò l'Esercito romano che era uscito dalla grande crisi del III secolo. Innanzi tutto aumentò il numero degli effettivi irrigidendo il servizio di leva obbligatorio ed introducendo il servizio di leva ereditario. Quindi trasformò la "riserva strategica mobile" introdotta da Gallieno in un vero e proprio "esercito mobile" detto comitatus ("compagnia"), nettamente distinto da un "esercito di confine". L'aspetto complessivo che l'esercito assunse conseguentemente all'operato di Diocleziano, lodato dallo storico Zosimo, è quello di un apparato quantitativamente concentrato lungo le frontiere, che mantiene un ristretto nucleo mobile centrale qualitativamente eccelso. Costantino completò la riforma militare di Diocleziano suddividendo l’"esercito mobile" in "centrale" (unità palatinae) e "periferico" (unità comitatenses). In genere le unità palatinae costituivano l'esercito dedicato ad una intera Prefettura del Pretorio, mentre le unità comitatenses costituivano l'esercito dedicato ad una singola Diocesi nell'ambito della Prefettura. Analogamente conferì all'"esercito di confine" una connotazione più peculiare. Costantino, oltre ad apportare la suddetta divisione dell'"esercito mobile", rovesciò l'assetto complessivo dell'apparato bellico romano definito dal suo predecessore Diocleziano: fu espansa a dismisura la componente mobile ed indebolita quella di frontiera. In particolare, secondo lo storico Zosimo, questo nuovo assetto fu la causa del progressivo stanziamento delle popolazioni barbariche nei territori imperiali, nonché il degrado dei centri urbani in cui venivano acquartierate truppe eccessivamente numerose. Inoltre Costantino organizzò una complessa gerarchia militare che vedeva la figura del magister militum a capo dell' "esercito mobile" di una Prefettura del Pretorio (le suddette unità palatinae), nonché la figura del comes a capo dell' "esercito mobile" di una Diocesi (le suddette unità comitatenses). Infine, come comandanti supremi dell'intero esercito imperiale (o di una delle due Partes), introdusse due magistri militum praesentalis (equitum e peditum o semplicemente I e II). Infine Costantino sciolse la guardia pretoriana, fedele al suo rivale Massenzio (312), ed introdusse come unità scelte dell’esercito le scholae palatinae ("reparti di palazzo"). L'innovativo assetto che Diocleziano e Costantino imposero all'esercito fu sostanzialmente conservato per tutto il IV e il V secolo e sopravvisse almeno fino al VI secolo presso l'Impero romano d'Oriente. |


In uno dei cassetti qui sotto troverete tutto ciò che riguarda l'ingegneria militare romana:
...oltre a tutto ciò che riguarda il sistema strategico romano era formato dall'insieme delle unità militari che presidiavano i confini imperiali in modo stanziale (legioni e auxilia) e dalle costruzioni militari poste lungo i suoi settori provinciali di frontiera (forti/fortini ausiliari, torri di avvistamento e fortezze legionarie), settori che erano classificati in base al loro modo di essere barriera: naturale o artificiale.
![]() In questa finestra troverete numerose voci collegate ai trionfi dei comandanti, alla vita del legionario romano, dai premi, alle onorificenze, alla paga, ai donativi, fino alle cerimonie militari (come l'adlocutio o la lustratio). |
![]() Le flotte romane solcarono il Mediterraneo sin dalla prima guerra punica. Con Augusto si diede vita ad una Marina militare (latino: Classis) permanente nel Mediterraneo come lungo i principali fiumi dell'Impero romano. |


In uno dei cassetti qui sotto troverete una lista dettagliata delle più importanti e famose battaglie della storia romana in ordine cronologico ed alla tattica utilizzata:
...oltre a un excursus storico della lunga serie di campagne militari sostenute dagli eserciti di Roma, dalla fondazione della città alla caduta dell'impero:
Storia delle campagne dell'esercito romano
... e a numerose altre voci collegate ai trionfi dei comandanti, ai premi, onorificenze, paga, donativi, ecc. dei singoli legionari.
![]() Esiste un'ampia letteratura storico militare antica e moderna sull'esercito romano o su accadimenti riguardanti questa istituzione base della società romana. |


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