VERITAS NUMQUAM PERIT - La Verità non muore mai!!!
Lucio Anneo SENECA

L'INTELLIGENZA ARTIF.

INTELLIGENZA artificiale ?
  Le varie argomentazioni, riguardanti
* L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE *,
 ci porta inevitabilmente a fare delle considerazioni, a mio avviso, appropriate. 

 Queste considerazioni, includono cenni storici che è doveroso rispolverare e considerare.
Cenni storici che ci riportano al matematico pisano Fibonacci, vissuto nel 1200 sotto il Regno di Federico II di Svevia, che ne riconobbe il talento.

 Fibonacci espresse alcune regole matematiche applicate alla concezione della natura, applicabili persino alla formazione delle Costellazioni, riguardo a crescita e disposizione dei fiori e altre manifestazioni, che esamineremo, regole applicate anche nell'arte musicale (Bach), nell'arte pittorica di Leonardo da Vinci, in particolare espressa nell'uomo vitruviano ( la figura umana inserita in un pentacolo) e la Gioconda stessa e tantissimi altri aspetti.

Tutte queste manifestazioni della natura, artistiche e non, riflettono la legge matematica di Fibonacci chiamata anche la *Matematica di Dio* o *Geometria sacra*, oggi applicabile anche alla fisica quantistica, all'elettronica, informatica, tramite la matematica.

 Ad Albert Einstein , alcuni studenti chiesero se credeva in Dio, rispose che credeva, "Sì", ma nel Dio di Spinoza.

Baruc Spinoza espresse il suo pensiero su Dio con formule filosofico-geometriche, di cui, lui Einstein massimo scienziato di tutti i tempi, confermava asserendo che tutto, nell'universo è regolato da leggi matematiche perfettissime, che intuiva, ma che poteva sfiorare solo superficialmente, tale è la perfezione che queste dimostrano. 
Le sue scoperte riguardo all'astronomia e alle leggi che lo governano, ne dimostrano l'esattezza.

  Credeva nel Dio di Spinoza, ma non nelle religioni, un Dio privo della faziosità e delle favole umane. prive di leggi e dogmi dettati dalle ristrette vedute di origine umana, intese poi come volontà divina.

 Concezione che portò Giordano Bruno a postulare gli infiniti mondi in un  universo infinito, per cui fu condannato al rogo per eresia, ed essere bruciato vivo.
Talmente convinto delle sue asserzioni da avere il coraggio e la forza di non ritrattare, per avere salva la vita, dopo malgrado avesse subito sette anni di torture e prigionia nelle carceri romane dell'Inquisizione, (Castel Gandolfo), come gli era stato proposto.

 Concezione, che portò Baruc Spinoza a scrivere in segreto il suo capolavoro, *l'Etica*, e diffuso altrettanto segretamente, solo dopo la sua morte.
Concezioni filosofiche dettate dal ragionamento riguardanti la sua ricerca su Dio e le relative applicazioni e considerazioni, per cui fu disassociato, nonchè maledetto a suo tempo, dalla religione ebraica a cui apparteneva, perseguito anche dalle religioni monoteiste: la cattolica, protestante e islamica.

 Tentarono anche di ucciderlo, come dimostra il suo cappotto conservato in un museo di Amsterdam, che porta i segni di un tentativo di accoltellamento.

  Da queste leggi filosofico-matematiche, e relative concezioni Spinoza fu portato a intuire l'applicazione del potere della mente, anche in senso artificiale, in quella che oggi è chiamata Intelligenza Artificiale; cosa che sta avvenendo in questo nostro tempo. 

  Dio nella sua perfezione si manifesta nella natura e in tutte le leggi che governano l'universo, ha concesso all'uomo il dono della mente, quindi L'INTELLIGENZA che deriva da essa.

  La MENTE che permette all'essere umano di cercare Dio , di connettersi con tale "entità spiritualmente perfetta", di risolvere i suoi problemi quotidiani, è un organo di tale capacità e potenza che l'uomo non è in grado di quantificare, di comprenderne il suo reale valore e utilizzo.

  Le faziosità umane, portano l'uomo ha rifiutare e allontanare dalla propria mente, per  ARROGANZA e IGNORANZA le opinioni altrui, e l'allontanarle, non è indice di intelligenza.
Anzi, è nel considerare e avere apertura mentale verso concezioni diverse che si dimostra di avere tale qualità o capacità. 

   Il considerarle non vuol dire approvarle, ma permette a una intelligenza pensante di soppesarle e considerarle con *INTELLIGENZA*, che vuol dire anche capacità di giudizio, inclusa la COSCIENZA.

  La differenza tra intelligenza artificiale e quella umana consiste nell'applicazione della "COSCIENZA", alle proprie decisioni, così come dovrebbe essere.
 L'intelligenza così espressa, sorretta e guidata da leggi morali, evita di cadere in applicazioni e obbrobri mostruosi, tali da distruggere l'uomo e la sua specie, ma se usata in modo sbagliato, quella stessa che gli ha permesso di primeggiare sulle creature animali, sarà anche quella che lo distruggerà. 

Reperti archeologici risalenti a milioni se non miliardi di anni fa, dimostra che sulla Terra si sono alternate varie forme di civiltà, di cui non abbiamo e non avremo mai conoscenza. 

Oggi siamo arrivati all'INTELLIGENZA ARTIFICIALE, sapremo gestirla? o ci porterà all'autodistruzione, come forse...dico forse è avvenuto già in tempi precedenti?

Dal momento che l'uomo gestisce male, sia la propria intelligenza che coscienza, non è fuori luogo pensare questo.
   
    Mosca Giancarlo.