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Lucio Anneo SENECA

Mitologia romana

Mitologia romana

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Il mito di Romolo e Remo

La mitologia romana riguarda le narrazioni mitologiche della civiltà legata all'antica Roma, e può essere suddivisa in tre parti:

  1. Periodo repubblicano: nata nei primi anni della storia di Roma, si distingueva nettamente dalla tradizione greca ed etrusca, soprattutto per quanto riguarda le modalità dei riti.
  2. Periodo imperiale classico: spesso molto letteraria, consiste in estese adozioni della mitologia greca ed etrusca.
  3. Periodo tardo-imperiale: consiste nell'assunzione di molte divinità di origine orientale, tra le quali il Mitra persiano, sincretizzato nel culto del Sol Invictus.

Natura dei primi miti romani[modifica | modifica wikitesto]

È possibile affermare che i primi romani avessero miti. Detta in altro modo: finché i loro poeti non entrarono in contatto con gli antichi greci verso la fine della Repubblica, i romani non ebbero storie sulle loro divinità paragonabili al mito dei Titani o alla seduzione di Zeus da parte di Era, ma ebbero miti propri come quelli di Marte e di Fauno.

A quell'epoca i romani già avevano:

  • un sistema di rituali ed una gerarchia sacerdotale ben definiti;
  • un insieme molto ricco di leggende storiche sulla fondazione e sviluppo della loro città che avevano per protagonisti degli umani ma vedevano anche interventi divini.

Prima mitologia sulle divinità[modifica | modifica wikitesto]

Il modello romano comportò un modo molto diverso di definire il concetto di divinità rispetto a quello greco che ci è noto. Per esempio se avessimo chiesto ad un antico greco chi fosse Demetra, avrebbe probabilmente risposto raccontando la famosa leggenda del suo folle dolore per il rapimento della figlia Persefone da parte di Ade. Al contrario un romano antico avrebbe risposto che Cerere aveva un sacerdote ufficiale chiamato flamine, che era più giovane dei flamini di GioveMarte e Quirino (la Triade arcaica), ma più anziano dei flamini di Flora e Pomona. Avrebbe anche potuto dire che era inserita in una triade con altre due divinità agresti, Libero e Libera e avrebbe anche potuto elencare tutte le divinità minori con funzioni specifiche che la assistevano: Sarritor (il sarchiatore), Messor (il mietitore), Convector (il carrista), Conditor (il magazziniere), Insitor (il seminatore) e altri ancora. Così la mitologia romana arcaica, almeno per quello che riguardava gli dei, era costituita non da storie, ma piuttosto da complesse interrelazioni reciproche tra dei e uomini e all'interno della sfera umana, dall'una parte, e della sfera divina dall'altra.

La religione originaria dei primi romani venne modificata in periodi successivi dall'aggiunta di numerose e conflittuali credenze e dall'assimilazione di gran parte della mitologia greca. Quel poco che sappiamo della religione romana arcaica lo conosciamo non attraverso fonti contemporanee, ma grazie a scrittori tardi che cercarono di salvare le antiche tradizioni dall'abbandono in cui erano cadute, come lo studioso del I secolo a.C. Marco Terenzio Varrone. Altri scrittori classici, come il poeta Ovidio nei suoi Fasti, furono fortemente influenzati dai modelli ellenistici e nei loro lavori impiegarono spesso miti greci per riempire i vuoti della tradizione romana.

Prima mitologia sulla "storia" romana[modifica | modifica wikitesto]

In contrasto con la scarsità di materiale narrativo arrivatoci sugli dei, i Romani avevano una ricca fornitura di leggende quasi storiche sulla fondazione e sulle prime fasi dello sviluppo della loro città. I primi re di Roma come Romolo e Numa avevano una natura quasi interamente mitica ed il materiale leggendario può estendersi fino ai racconti della prima repubblica. In aggiunta a queste tradizioni in gran parte indigene, fin dai tempi antichi materiale tratto da leggende eroiche greche venne inserito in questo blocco originario, facendo diventare, ad esempio, Enea un antenato di Romolo e Remo. L'Eneide e i primi libri di Livio sono le migliori fonti esistenti per questa mitologia umana.

Divinità romane[modifica | modifica wikitesto]

Dèi greci e romani[modifica | modifica wikitesto]

La pratica rituale romana dei sacerdoti ufficiali distingueva nettamente due classi di dèi, gli dèi indigeni (di indigetes) e i nuovi dèi (di novensiles).

Gli dei indigeni erano gli dèi originari dello stato romano e i loro nomi e la loro natura erano rivelati dai titoli degli antichi sacerdoti e dalle feste fissate sul calendario; trenta dèi di questo tipo erano onorati con feste speciali.

I nuovi dèi erano divinità più tardi i cui culti vennero introdotti nella città in periodi storici, di solito in una data conosciuta e in risposta a una specifica crisi o a una determinata necessità.

Le divinità romane arcaiche includevano, oltre agli dèi indigeni, un insieme di dèi cosiddetti specialisti i cui nomi venivano invocati nel corso di diverse attività, come la mietitura. Frammenti di antichi rituali che accompagnano tali azioni come l'aratura o la semina rivelano che in ogni fase delle operazioni veniva invocata una divinità specifica, il cui nome derivava sempre dal verbo che identificava l'operazione stessa. Tali divinità possono essere raggruppate sotto la definizione generale di dei assistenti o ausiliari, che venivano invocati a fianco delle divinità più grandi. Il culto romano arcaico, più che essere politeista, credeva a molte essenze di tipo divino: degli esseri invocati i fedeli non conoscevano molto più che il nome e le funzioni e il numen di questi esseri, ossia il loro potere, si manifestava in modi altamente specializzati.

Il carattere degli dèi indigeni e le loro feste mostrano che i Romani arcaici non solo erano membri di una comunità agreste, ma amavano anche combattere ed erano spesso impegnati in guerre. Gli dei rappresentavano chiaramente le necessità pratiche della vita quotidiana, secondo le esigenze della comunità romana a cui appartenevano. I loro riti venivano celebrati scrupolosamente con offerte ritenute adatte. Così Giano e Vesta custodivano la porta e il focolare, i Lari proteggevano i campi e la casa, Pale il pascolo, Saturno la semina, Cerere la crescita del grano, Pomona i frutti, Consus e Opi la mietitura.

 
Tavola illustrata degli Acta Eruditorum del 1739 raffigurante divinità romane

Anche Giove supremo, il signore degli dèi, era onorato perché recasse assistenza alle fattorie e ai vigneti. In una accezione più vasta egli era considerato, grazie all'arma del fulmine, il direttore delle attività umane e, per mezzo del suo dominio incontrastato, il protettore dei Romani durante le campagne militari oltre i confini della loro comunità. Rilevanti nei tempi arcaici furono gli dei Marte e Quirino, che venivano spesso identificati. Marte era il dio dei giovani e specialmente dei soldati; veniva onorato a marzo e a ottobre. Gli studiosi moderni ritengono che Quirino fosse il protettore della comunità in armi.

A capo del pantheon originario vi era la triade composta da Giove, Marte e Quirino (i cui tre sacerdoti, o flamini, appartenevano all'ordine più elevato), insieme a Giano e Vesta. Questi dèi nei tempi arcaici avevano una individualità molto ridotta e le loro storie personali non conoscevano matrimoni e genealogie. Diversamente dagli dei Greci, si riteneva che non agissero come i mortali e così non esistono molti racconti sulle loro imprese. Questo culto arcaico era associato a Numa Pompilio, il secondo re di Roma, che si credeva avesse avuto come consorte e consigliera la dea romana delle fontane e del parto, Egeria, spesso considerata una ninfa nelle fonti letterarie successive.

Tuttavia, nuovi elementi vengono aggiunti in un periodo relativamente tardo. Alla casa reale dei Tarquini la leggenda ascrive l'introduzione della grande triade capitolina di Giove, Giunone e Minerva, che occupò il primo posto nella religione romana. Altre aggiunte furono il culto di Diana sull'Aventino e l'introduzione dei libri sibillini, profezie di storia mondiale, che, secondo la leggenda, vennero acquistate da Tarquinio alla fine del VI secolo a.C. dalla Sibilla cumana.

Divinità straniere[modifica | modifica wikitesto]

L'assorbimento degli dèi dei popoli vicini avvenne quando lo stato romano conquistò il territorio circostante. I Romani generalmente garantivano agli dèi locali dei territori conquistati gli stessi onori degli dèi caratteristici dello stato romano. In molti casi le divinità di recente acquisizione venivano formalmente invitate a trasferire la propria dimora nei nuovi santuari di Roma. Nel 203 a.C. l'oggetto di culto rappresentante Cibele venne trasferito da Pessinos in Frigia e accolto con le dovute cerimonie a Roma. Inoltre, lo sviluppo della città attraeva stranieri, a cui era consentito mantenere il culto dei propri dèi. In questo modo Mitra giunse a Roma e la sua popolarità tra le legioni ne fece diffondere il culto fino in Britannia. Oltre a Castore e Polluce, gli insediamenti greci in Italia, una volta conquistati, sembra che abbiano introdotto nel pantheon romano DianaMinervaErcoleVenere e altre divinità di rango inferiore, alcune delle quali erano divinità italiche, altre derivavano originariamente dalla cultura della Magna Grecia. Le divinità romane importanti venivano alla fine identificate con gli dei e le dee greche che erano più antropomorfiche e assumevano molti dei loro attributi e miti.

Principali divinità romane[modifica | modifica wikitesto]

Animali[modifica | modifica wikitesto]

Dèi e dee[modifica | modifica wikitesto]

  • Abbondanza: personificazione dell'abbondanza e della prosperità nonché la custode della cornucopia
  • Abeona: protettrice delle partenze, dei figli che lasciano per la prima volta la casa dei genitori o che muovono i loro primi passi.
  • Adeona: protettrice del ritorno, in particolare di quello dei figli verso casa dei genitori.
  • Aequitas: l'origine, il principio ispiratore di matrice divina, del diritto.
  • Aeracura: dea ctonia e della fertilità
  • Aesculanus: divinità romana protettrice dei mercanti e preposta alla coniazione delle monete
  • Aio Locuzio: dio dell'avvertimento misterioso, avvisò Roma dell'invasione dei Galli nel 390 a.C
  • Alemonia: dea della fertilità per cui le si dedicavano dei sacrifici per avere figli, ma era anche responsabile della salute del bimbo nel ventre materno. Era infatti lei che si occupava del suo nutrimento mentre viveva nel corpo della madre, garantendo quindi altresì la salute del corpo della madre
  • Alma: colei che portava la vita
  • Angerona: dea del silenzio o dei piaceri, protettrice degli amori segreti, guaritrice dalle malattie cardiache, dal dolore e dalla tristezza
  • Angizia: divinità ctonia adorata dai Marsi, dai Peligni e da altri popoli osco-umbri, associata al culto dei serpenti
  • Anguana: una creatura legata all'acqua, dalle caratteristiche in parte simili a quelle di una ninfa
  • Anna Perenna: dea che presiedeva il perpetuo rinnovarsi dell'anno
  • Annona: un'antica dea italica, dea dell'abbondanza e degli approvvigionamenti
  • Antevorta: dea del futuro, presiede alla nascita dei bambini quando sono in posizione cefalica
  • Attis: paredro di Cibele, il servitore autoeviratosi, che guida il carro della dea.
  • Aquilone: dio del vento del nord
  • Aurora: dea dell'aurora
  • Auster: dio del vento del sud
  • Averna: una dea della morte
  • Bacco: dio della follia, delle feste, del vino, dell'uva, dell'ebrezza e della vendemmia
  • Barbatus: dio a cui si rivolgevano i ragazzi non solo perché facesse crescere copiosa la barba, ma anche per non tagliarsi quando ci si liberava di essa con una lama piuttosto affilata
  • Bellona: dea che incarna la guerra
  • Bona Dea: antica divinità laziale, il cui nome non poteva essere pronunciato, dea della fertilità, della guarigione, della verginità e delle donne
  • Bonus Eventus: una delle dodici divinità che presiedevano all'agricoltura e concetto di successo
  • Bubona: dea protettrice dei buoi
  • Candelifera: dea romana della nascita
  • Caligine: dea della nebbiosa oscurità primordiale, generò dapprima Caos, poi, Notte, Giorno (Emera), Erebo ed Etere
  • Caos: dio del caos primordiale
  • Cardea: dea della salute, delle soglie e cardini della porta e delle maniglie, associata anche al vento
  • Carmenta (Carmentis): dea protettrice della gravidanza e della nascita e patrona delle levatrici
  • Carna: dea con il compito di proteggere gli organi interni, in particolare dei bambini, e più in generale di assicurare il benessere fisico all'uomo
  • Cerere: divinità materna della terra, dell'agricoltura, del grano, della fertilità, dei raccolti e della carestia
  • Cibele (Cibelis): dea della natura, degli animali e dei luoghi selvatici.
  • Clementia: dea della clemenza e della giustizia
  • Cloacina: dea protettrice della Cloaca Maxima, la parte più antica ed importante del sistema fognario di Roma
  • Concordia: spirito dell'armonia della comunità
  • Conso: divinità del seme del grano, dei depositi per la sua conservazione, dei granai e degli approvvigionamenti
  • Cupido: dio dell'amore divino, del desiderio sessuale, dell'erotismo e della bellezza
  • Cunina: dea della tenerezza, protettrice dei lattanti, che veniva supplicata a lungo quando il pargolo era insonne e non faceva dormire, o quando aveva la febbre, o male al pancino
  • Cura: dea della vita e dell'umanità
  • Dea Tacita: dea degli inferi che personifica il silenzio
  • Devera: una delle tre divinità che insieme a Pilumnus e Intercidona proteggevano le ostetriche e le donne in travaglio
  • Diana: dea della Luna, delle selve, degli animali selvatici, delle giovani fanciulle vergini e della caccia, custode delle fonti e dei torrenti
  • Disciplina: personificazione della disciplina
  • Discordia: dea della discordia, del caos e del male
  • Dis Pater: dio del sottosuolo
  • Domidicus: dio che guida la casa sposa
  • Domizio: dio che installa la sposa
  • Dria: dea che assicurava un buon flusso esente da dolori nelle mestruazioni
  • Edulica: dea spesso invocata perché alla madre non mancasse il latte
  • Edusa: dea che provvedeva a far provare al bambino il desiderio della semplice acqua
  • Egeria: dea romana delle fontane e del parto
  • Epona: dea dei cavalli e dei muli
  • Ercole: dio del salvataggio
  • Erebo: dio ancestrale dell'oscurità, le cui nebbie circondavano il centro della Terra
  • Esculapio: dio della medicina
  • Etere: dio dell'aria superiore che solo gli dei respirano
  • Fabulinus: dio che insegna ai bambini a parlare
  • Falacer: dio del Cermalus (un'altura del Palatino)
  • Fama: personificazione della voce pubblica
  • Fascinus: incarnazione del divino fallo
  • Fauno: dio dei pascoli, delle selve, delle foreste, della natura, dei campi, dell'agricoltura, della campagna e della pastorizia
  • Favonio: dio del vento dell'ovest
  • Febo o Apollo: dio del Sole, delle arti, della musica, della profezia, della poesia, delle arti mediche, delle pestilenze e della scienza
  • Fecunditas: dea della fertilità
  • Felicitas: divinità dell'abbondanza, della ricchezza e del successo, presiedeva alla buona sorte
  • Ferentina: dea dell'acqua e della fertilità
  • Feronia: una dea romana della fertilità di origine italica, protettrice dei boschi e delle messi, celebrata dai malati e dagli schiavi riusciti a liberarsi
  • Febris: dea della Febbre, associata alla guarigione dalla malaria
  • Fides: personificazione della lealtà
  • Flora: dea della primavera e dei fiori
  • Fontus o Fons: dio delle fonti
  • Fornace: dea del forno in cui si cuoce il pane
  • Fortuna: dea del caso e del destino
  • Furie: personificazioni femminili della vendetta
  • Furrina: dea delle acque
  • Giano: dio dei bivi, delle scelte, dell'inizio e della fine
  • Giorno: dea del giorno
  • Giove: re degli dei, dio del fulmine e del tuono
  • Giunone: regina degli dei, dea della donne e del matrimonio
  • Giustizia: personificazione della giustizia
  • Giuturna: dea dei corsi d'acqua dolce del Lazio
  • Insitor: dio della protezione della semina e degli innesti
  • Inuus: dio del rapporto sessuale
  • Iride: dea dell'arcobaleno e messaggera degli dei
  • Iuventas: dea della giovinezza
  • Jugatinus: dio che unisce la coppia in matrimonio
  • Lari: spiriti protettori degli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia, della proprietà o delle attività in generale
  • Laverna: protettrice dei ladri e degli impostori
  • Levana: dea protettrice dei neonati riconosciuti dal padre
  • Libero (Liber): dio italico della fecondità, del vino e dei vizi
  • Libertas: divinità romana della libertà
  • Libitina: divinità arcaica romana, incaricata di badare ai doveri ed ai riti che si tributavano ai morti e che perciò presiedeva ai funerali
  • Lua: dea a cui erano consacrate le armi dei nemici sconfitti
  • Lucina: dea del parto, salvaguardava inoltre le donne nel lavoro
  • Luna: personificazione della Luna
  • Luperco: dio protettore della fertilità
  • Lympha: dea che influenzava l'approvvigionamento idrico
  • Maia: dea della fecondità e del risveglio della natura in primavera
  • Mani: anime dei defunti. Esse talvolta venivano identificate con le divinità dell'oltretomba
  • Manturna: dea che teneva la sposa a casa
  • Marìca: divinità italica. Ninfa dell'acqua e delle paludi, era signora degli animali e protettrice dei neonati e della fecondità
  • Marte: dio della guerra violenta
  • Matres: divinità femminili dell'abbondanza e della fertilità
  • Mefite: dea delle acque, invocata per la fertilità dei campi e per la fecondità femminile
  • Mena (21°figlia di Giove): dea della fertilità e delle mestruazioni
  • Mors: personificazione della morte
  • Mercurio: messaggero degli dei, dio della velocità, dell'astuzia, delle strade, del commercio, dei messaggi, dei viaggiatori, dei ladri, dell'eloquenza, dell'atletica, delle trasformazioni di ogni tipo, della destrezza e della farmacia, protettore dei messaggeri, dei ladri e dei viaggiatori
  • Minerva: dea dell'intelligenza, delle tattiche militari, della tessitura e delle arti casalinghe
  • Mitra (Mithra): dio delle legioni e dei guerrieri
  • Muse: 9 divinità delle arti
  • Mutuno Tutuno: divinità matrimoniale fallica
  • Nemesi: dea della vendetta, dell'equilibrio e del castigo
  • Nettuno: dio del mare, dei terremoti, dei maremoti, delle piogge, del vento marino, delle tempeste e della siccità
  • Notte: dea della notte
  • Numeria: dea italica della matematica, preposta al conto dei mesi del parto
  • Nundina: dea che si occupava della purificazione dei nuovi nati
  • Opi: dea della terra e dispensatrice dell'abbondanza agraria
  • Orco: dio degli Inferi
  • Ore: dee delle ore
  • Ossilao: dio che si doveva occupare che le ossa dei bambini crescessero sane e robuste
  • Palatua: dea del Palatino
  • Pale: dio degli allevatori e del bestiame
  • Partula: dea del parto, che determina la durata di ogni gravidanza
  • Pax: dea della pace
  • Pavenzia: dea che si occupava di proteggere i bambini dagli spaventi improvvisi
  • Pellonia: divinità che faceva scappare i nemici
  • Penati: spiriti protettori di una famiglia e della sua casa ed anche dello Stato
  • Pertuda: dea che consente la penetrazione sessuale
  • Picumnus: dio della fertilità, dell'agricoltura, del matrimonio, dei neonati e dei bambini
  • Pietas: dea del compimento del proprio dovere nei confronti dello Stato, delle divinità e della famiglia
  • Pilunno: dio protettore dei neonati nelle case contro le malefatte di Silvano
  • Plutone: dio della morte e degli inferi
  • Pomona: dea dei frutti
  • Potina: dea che si occupava di accompagnare il bimbo nello svezzamento
  • Portuno: dio dei porti e delle porte
  • Postvorta: dea del passato, presiede la nascita dei bambini quando essi sono in posizione podalica
  • Prema: dea che tiene la sposa sul letto
  • Priapo: dio della fertilità maschile
  • Proserpina: dea dei fiori e della primavera
  • Providentia: personificazione divina dell'abilità di prevedere il futuro
  • Psiche: dea delle anime, personificazione dell'Anima gemella, ossia l'amore umano e protettrice delle fanciulle
  • Pudicizia: dea romana della castità coniugale
  • Quirino: dio delle curie e protettore delle pacifiche attività degli uomini liberi
  • Robigus: dio romano della ruggine del grano
  • Roma: dea della patria e della città di Roma
  • Rumina: dea delle donne allattanti
  • Salacia: dea dell'acqua salata e custode delle profondità dell'oceano
  • Salus: personificazione dello stare bene, della salute e della prosperità
  • Sanco: dio protettore dei giuramenti
  • Saturno: titano del tempo e della fertilità
  • Securitas: personificazione della sicurezza
  • Silvano: dio dei boschi
  • Senectus: dio della vecchiaia
  • Sogno: dio dei sogni
  • Sole: personificazione del Sole
  • Sol Indiges: antica divinità solare
  • Sol Invictus: antica divinità solare
  • Somnus: dio del sonno e padre dei sogni
  • Soranus: dio solare infero
  • Speranza: dea della speranza
  • Statano: divinità che aiutava i bimbi ad avere forza sulle gambe e quindi a camminare speditamente
  • Statulino: dio che era accanto ai bambini nel muovere i primi passi perché non cadessero donandogli la stabilità
  • Sterculo: dio inventore della concimazione dei campi e degli escrementi
  • Stimula e Sentia: dee che, negli adolescenti, affinavano i sensi ed i ragionamenti, curandone l’intelligenza ed il raziocinio, li rendevano consapevoli e gli insegnavano da un lato l’indipendenza e dall'altro l'onere dei loro doveri
  • Strenia: simbolo del nuovo anno, di prosperità e buona fortuna
  • Subigus: dio che sottomette la sposa alla volontà del marito
  • Summano: dio dei tuoni e dei fenomeni atmosferici notturni
  • Terminus: dio dei confini dei poderi e delle pietre terminali
  • Tellus: dea romana della Terra e protettrice della fecondità, dei morti e contro i terremoti
  • Tiberino: dio delle sorgenti e del fiume Tevere
  • Trivia: dea della magia, degli incroci, degli incantesimi, degli spettri e protettrice degli incroci di tre strade ed era la potente signora dell'oscurità, regnava sui demoni malvagi, sulla notte, sulla Luna, sui fantasmi e sui morti, associata anche ai cicli lunari rappresentava la Luna calante. Era invocata da chi praticava la magia nera e la necromanzia
  • Uterina: assistente alla puerpera nel momento delle doglie che aiutava a superare il dolore delle doglie
  • Vacuna: patrona del riposo dopo i lavori della campagna. Divinità di ampio utilizzo, ma soprattutto riconosciuta e invocata per la fertilità, legata alle fonti, alla caccia, e al riposo
  • Vaticano: dio la cui funzione era assistere i neonati nel loro primo vagito
  • Veiove: protettore dell'Asylum, il bosco sacro di rifugio che si trovava nella sella del Campidoglio
  • Venere: dea della bellezza, dell'amore e del desiderio
  • Verità: dea e personificazione della verità
  • Vertumno: dio della nozione del mutamento di stagione e presiedeva alla maturazione dei frutti
  • Vesta: dea del focolare, della casa e del cibo
  • Vica Pota: dea della vittoria e della conquista
  • Victoria: dea della vittoria e dei giochi
  • Viduus: dio minore, deputato a separare l'anima dal corpo dopo la morte
  • Virginiensis: dea che scioglie la cintura della sposa
  • Viriplaca: dea romana che "placa la rabbia dell'uomo"
  • Virtus: divinità del coraggio e della forza militare, la personificazione della virtus (virtù, valore) romana
  • Volturno: dio del fiume Volturno e patrono del vento caldo di sud-est
  • Volupta: personificazione del piacere sensuale
  • Vulcano: dio del fuoco, della metallurgia e dei vulcani, protettore dei fabbri

Festività[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Festività romane.

Località[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi, eroi e demoni[modifica | modifica wikitesto]

Popoli[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Licia Ferro e Maria Monteleone, Miti romani. Il racconto, Torino, Einaudi, 2010.
  • Anna Ferrari, Dizionario di mitologia, Torino, Utet, 1999.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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